pezzo della settimana: Empress of/Kitty Kat

l’improbabile fila al concerto dei Blues Explosion ovvero noi ce ne siamo andati

Posted: Settembre 8th, 2008 | Author: | Filed under: live review | 1 Comment »
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mi sveglio e in mente ho
Boss Hog – Im Not Like Everybody Else
 
 
sulla musica che potete ascoltare:

boss hog [in cui militavano la strafiga Cristina Martinez, e Jon Spencer, non chè la grandiosa Hollis Queens alla batteria] il pezzo come si sa è dei Kinks [1966], ma da me sempre adorata nella versione mitica dei Chocolate Watchband.
Quando eravamo piccoli e "innocenti" l’abbiamo cantata milioni di volte a squarciagola (guardare sotto per il testo).

 
 
ok questo è il resoconto del concerto di Jon Spencer Blues explosion, mancato.

arriviamo là dopo una buona base di alcool e altri additivi sufficienti, as usual uso divas, io, la mia sorella terrona C. e la M [mancavi solo tu my crazylittlegirl!].

niente di meno arriviamo all’init intorno alle 22, certi di essere tra gli ultimi, e cosa ti troviamo:
una fila da reading il primo giorno!

mentre si fa pipì un pò dove capita, ragioniamo tra noi che ci deve essere uno sbaglio, che no, non è possibile abbiamo sbagliato data o abbiamo sbagliato posto.

fatti i bisogni necessari e recuperata a volo una birra d’incoraggiamento, diamo un’occhiata più accurata alla folla in fila per capire cos’accade.

accade che siamo nel posto giusto, e sono tutti in fila per jsbe!!!

ora molti penseranno: ma che te pienz che ce stai sul tu a roma [pensate che ci siete solo voi?] o che ci diamo delle arie perché poi lo sappiamo solo noi al signor Spencer…ma non è così, onestamente.

è solo che dalla nostra ormai ventennale esperienza concertistica, con svariate personali propensioni, non ci aspettavamo affatto cotanto interesse e da persone, come dire, così improbabili ad un concerto punk blues di un ex pussy galore [e sfiderei volentieri molti di quelli che stavano placidamente in fila a mostrarmi i loro cd dei suddetti].

va bene che il vecchio Jon ha perso un pò della verve punk e si è buttato negli ultimi anni nel più amabile e ascoltabile pop, ma direi che in generale non è proprio come andare al concerto degli afterhours con tutto il rispetto per questi artisti, che peraltro non amo.

allora la domanda sorge spontanea: che ci facevano femmine acchittate precise per uno spettacolo al Parioli o al Brancaccio a vedere JSBE?
o giovani dal look broker rampante a sudare in quel dell’init [che peraltro è un buco] al ritmo di "BELLBOTTOM" quando di pantaloni bellbottom non ne hanno mai indossati e "dieci a uno" non sanno manco probabilmente che cacchio so’?

voglio dire bellbottom alternativa agli straight-legged avete presente?

vabbuò.
non è che voglia fare la polemica, solo che dovete capire che a fare gli alternative si butta il sangue non è che sia così facile: parli con una e non sa che stai dicendo, parli con un altra e mai sentito parlare di questo o quello, parli con uno e ti ride in faccia e dice "ma come ti vesti" "ma chi sono questi gruppi" " ma dove li trovi" ecc. ecc.

e allora visto che è una fatica ci fate il piacere di andare tutti al concerto di madonna, degli afterhours e dei subsonica e a quello di Jon Spencer Blues Explosion ci lasciate riconoscere con le nostre magliette dei gruppi che mai vi siete sentiti, i nostri modi di fare antiquati e sorpassati e da superweird e: ve ne iat nu poc affancul a nata part?

thanks 😉

and of course a little gift for my crazylittlegirl


questo è il testo:

I wont take all that they hand me down,
And make out a smile, though I wear a frown,
And I wont take it all lying down,
cause once I get started I go to town.

cause Im not like everybody else,
Im not like everybody else,
Im not like everybody else,
Im not like everybody else.

And I dont want to ball about like everybody else,
And I dont want to live my life like everybody else,
And I wont say that I feel fine like everybody else,
cause Im not like everybody else,
Im not like everybody else.

But darling, you know that I love you true,
Do anything that you want me to,
Confess all my sins like you want me to,
Theres one thing that I will say to you,
Im not like everybody else,
Im not like everybody else.

Im not like everybody else,
Im not like everybody else
And I dont want to ball about like everybody else,
And I dont want to live my life like everybody else,
And I wont say that I feel fine like everybody else,
cause Im not like everybody else,
Im not like everybody else.

Like everybody else,
Like everybody else,
Like everybody else,
Like everybody else.

If you all want me to settle down,
Slow up and stop all my running round,
Do everything like you want me to,
Theres one thing that I will say to you,
Im not like everybody else,
Im not like everybody else.

Im not like everybody else,
Im not like everybody else.
And I dont want to ball about like everybody else,
And I dont want to live my life like everybody else,
And I wont say that I feel fine like everybody else,
cause Im not like everybody else,
Im not like everybody else.


arizona dream

Posted: Settembre 7th, 2008 | Author: | Filed under: lesbian life | Commenti disabilitati su arizona dream
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mi sveglio e in mente ho
Nina Nastasia – Our Day Trip
 
che peraltro suonerà all’init a novembre.

intanto questo pezzo è per la mia crazylittlegirl.

a phoenix sono le 3:36 di notte.
perchè mi interessa direte?
lo so io.

si è fatto un macello di date per cui sappiate che la phoebe di cui sotto si esibirà questo giovedì, siete ancora in tempo.

mi riprometto di scrivere un bel post (stanotte spero) sul concerto mancato di jsbe causa una fila improbabile e inaudita.
vorrei farlo ora ma invece di cazzeggiare come fate voi pupe io devo faticare, pure di domenica.

later


phoebe killdeer vs JSBE ovvero circolo degli artisti vs init

Posted: Settembre 4th, 2008 | Author: | Filed under: lesbian life | Commenti disabilitati su phoebe killdeer vs JSBE ovvero circolo degli artisti vs init
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mi sveglio e in mente ho
phoebekilldeer/Paranoia.mp3
 
per le più distratte la signorina che canta pure la mia paranoia è quella che suona stasera al circolo…

anyway i changed my mind…andrò a vedere per la "inutile contarle" volta i Jon Spencer Blues Explosion all’init.
perchè?
la mia sorella terrona C. ha deciso così, mi piego al suo volere senza battere ciglio e vado.
anche se mi resta la curiosity di vedere questa signorina in azione, ex voce dei nouvelle vague di cui vi parlavo anceh qui…ma certe volte bisogna dire sì, sì. sì, senza pensarci su troppo.
e dire che l’ultima volta che ho visto i bluesexplosion non mi hanno fatto saltare e ballare come le precedenti, e inoltre non hanno pubblicato niente di nuovo lately…ma se riescono a suonare anche solo "bellbottom" come hai vecchi tempi ne sarà valsa la pena e io uscirò dal quel covo tutta sudata, con un sorriso ebete sulle labbra ed una gigantesca birra tra le mani.

have fun wherever you go


superfuckin sad ovvero non se ne può più

Posted: Settembre 1st, 2008 | Author: | Filed under: blogs e siti | 9 Comments »
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mi sveglio e in mente ho
Shannon Wright/If Only We Could
 
qualche volta le cose che accadono ti fanno cadere nella trappola della tristezza più assoluta.
e shannon non aiuta.
anzi.
non è niente, certe volte basta veramente solo un soffio di vento, una parola buttata lì, un file aperto per sbaglio, un cazzo di niente che ti catapulta dentro la malinconia più totale.
sono piuttosto stanca di piangere direi.
ma mi esplodono lacrime incontrollabili.
ho pianto più in questo ultimo mese che in tutta la mia vita.
è che quando ti rimetti in gioco per chi sa quale idiota motivo tutto il dolore sale come dei rigurgiti che non puoi fermare in nessun modo.
e piango, piango. piango.
che stronzata. una vera stronzata.
questo weekend mi prendo qualsiasi droga si trovi in giro e non ne parliamo più.

music: vi segnalo sti due concertini al circolo…state avvertite

 
Phoebe Killdeer & The Short Straws
giovedì 11 sept
 
shitdisco
sabato 27 sept
 
the notwist
lunedì 29 sept 

neworder ovvero i’m back folks

Posted: Agosto 24th, 2008 | Author: | Filed under: brand new women | 3 Comments »

 
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St. Vincent – Jesus Saves, I Spend

 

First personal part per i miei
lettori/amici:

I’m out of order significa che devo
rimettere un po’ a posto testa e cuore in un modo o nell’altro.

Il fatto è che quando sei in un
modo per tanto tempo e tieni dentro un po’ di cose e orienti la tua
vita in certe direzioni diventa complicato fare un passo indietro, uno
laterale e provare una strada nuova.

Ma credo che il più sia fatto.

Davvero lo credo.

E intendo parlare soltanto ed
esclusivamente di me.

E poi devo dirla tutta certi dolori
degli ultimi tempi alla fine me li sono vissuti bene perchè
non sono deceduta, ma male perchè me li sono trascinati,
macerando rabbia e trattenendo le lacrime.

E una forma stupida di protezione che
normalmente attuo, in realtà mi faccio solo del male: sono
presuntuosa se penso di non essere la sola a fare così?

Non che creda nel detto mal comune
mezzo gaudio.

Devo dire che grazie alla persona che
ho accanto adesso che sembra apparentemente più fragile di
tutte le donne che ho mai amato eppure in realtà ha una
lucidità e una sicurezza che mi disarma, imparo molto di me.

E questa la ritengo una fortuna, che
devo meritarmi.

E siccome, come diceva Troisi, gli
amici non è che devono per forza dire la verità a tutti
i costi potete pure evitare di dire quello che state pensando, grazie.

Second part: music!

Allora il primo file è un
omaggio alla splendida Penelope che non smette di avercela un po’ su
con me, ma tanto lo sa che sono troppo adorabile per resistermi!
[just joking really!]: 

la versione remix di my moon my man. fantastica!

E poi mentre girovagavo senza meta
precisa on the web, alla ricerca di succulente novità da
proporvi e sottoporvi ecco che mi imbatto, via Beggars Banquet Record
[etichetta fantastica fatevi un giro se potete] in una donzella
[25enne sigh!] che si chiama Annie Clark, ma che si presenta col nome
di St. Vincent, chitarrista talentuosa, voce originale e pezzi
interessanti.

Proprio per la BBR ha inciso l’album
“Marry me” dal quale ho tratto il pezzo che potete ascoltare
“Jesus saves, I spend” [il titolo mi fa davvero impazzire!] e
quindi mulo a palla fatemi sapere che ne pensate per una volta.

La tipa è di Brooklyn, beata
lei, e l’anno scorso ha vinto nientedimeno che il Plug female artist
of the year award 2008, che è un po’ come un oscar della musica
indie tanto per intenderci.

Trovandomi a parlare della Beggars
Banquet, sono molti gli artisti interessanti che potreste scoprire
tra le loro grinfie, io per esempio adoro anche i The National,
dategli una chanche.

E per finire è davvero in
piacere meraviglioso leggere le nomination del Plug Award e per una
volta saperle tutte!!!

Peraltro si può votare su
internet, altro che stop al televoto…[io sarei stata molto indecisa
soprattutto tra Emily Haines (dei Metric, che adoro e ve no ho già
parlato) e Natasha Khan (delle bat for lashes, che è
assolutamente divina), ma alla fine il miovoto è per
quest’ultima decisamente.

tanto per intenderci queste erano le
nominations per la categoria female artist dell’anno:

Annie Clark (St. Vincent)

Bettye LaVette

Emily Haines

Emma Pollock

Katrina Ford
(of Celebration)

Marissa Nadler

Marnie Stern

Natasha Khan
(of Bat For Lashes)

Nina Nastasia

Sally Shapiro

Scout Niblett

Sharon Jones

ma quante ve ne dico, quante?