Posted: Gennaio 25th, 2009 | Author: donasonica | Filed under: blogs e siti | 1 Comment »
poche righe oggi, preferisco farvi leggere la janlist, ovvero la playlist di gennaio tutta dedicata ad artisti trovati sullo space, alcuni più noti altri sconosciuti.
Jansoniclist
1 Deerhoof/basketball
2 Finally punk/primary colors
3 Grass widow/yellow balloons
4 Leyna Noel/standing water
5 Mirah/Joyride remix
6 OneOne/Tobe Tobe
7 OOIOO/UMA
8 Stereo total/I love you, ono
9 The Blow/hey boy
10 Yes please/take a picture
11 Trabant/waste of time
12 No no nos/ date with a night
13 Woman year/N
14 Experimental dental school/plant plenty
15 TJO/Bluelight rooms
videos:
nuova twingo [drag queen]
nuova twingo [lola star]
Posted: Gennaio 21st, 2009 | Author: donasonica | Filed under: cool stuff | 3 Comments »
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf
mi sveglio e in mente ho
iloveyouono.mp3
experiment #1
parti dal myspace di un gruppo che ti piace molto, e giri da amico ad amico, unica regola: evitare quelli che conosci già.
almeno dieci passaggi, nel mio caso undici, che non mi piacciono i numeri con lo zero.
yeah yeah yeahs
evito sonic youth, cat power, tv on the radio, sono molto tentata da Mary Halvorson & Jessica Pavone, poi vado per i
No No Nos che, in effetti si poteva immaginare dal nome, si rivelano una cover band inglese della band di partenza, stanno preparando materiale originale dopo avere tournato un pò come tdk, ascolto di pezzi [cazzo sono uguali] e mi imbatto nella seconda scelta: mrs potato head o deerhoof?
deerhoof che non è niente male, un pò folle, band di 3 elementi [ma va?!] con tanto di cantante/chitarrista nipponica che si porta troppo.
basket ball get your groove back non è niente male, aggiunta alla compilation de sto mese.
driblo Xiu Xiu e Why? indecisa tra experimental dental school e oneone…
oneone e così scopro satomi e saya che mi canticchiano Tobe tobe [e lo so oneone, tobe tobe, sono due due], non male il giro di chitarra, mi ricordano una versione simplex dei my little airport, ma da qui cerco qualcosa di non giapponese giapponese e soprattutto salto taxi taxi, e mi imbatto in woman year.
Woman year che a dispetto del nome è tale michael saalman, non male il pezzo di apertura N gli altri non mi si caricano, mi fa pensare a beck, passo veloce agli amici mi attira il nome scapulamanci, che sembra siculo…e invece. Scapulamanci viene dalla california, fa sperimentale caotica direi, non molto interessante per i miei gusti passo avanti mi intriga pregnant soprattutto per le immagini, surfo, ma scopro che la musica Pregnant non mi interessa, perlustro gli amici piuttosto in fretta e mi intriga una bella femmina di nome liz liles, che però non suona o almeno non ha postato robe sue sullo space, ma sbircio ilsuo player e mi scappa l’occhio/orecchio su gli stereo total, perchè questo nome non mi è nuovo, forse perchè mi ricorda gli sterolab? forse li ho sentiti surfo sul loro space aggiungo una notina alla mia playlist di gennaio con su scritto Stereo total/i love you ono [ve lo sparo nel player], scopro che sono tedeschi di berlino, niente male faccio partire il mio bel scaricamento illegale dallo space, spulcio gli amici e mi imbatto in Pixie Vision Production…belli i suoi lavori, leggo un pò di info, segnalibro per tornarci e tra i commenti mi attira un quadro molto bello fatto da tale tashina, siamo distanti un click, colmo la distanza e scopro una bella artista davvero.
decido di scriverle un commento e di comunicarle quanto mi piacciono i suoi lavori…non male per soli 11 collegamenti, partendo dagli yeah yeah yeahs…
ci provate pure voi?
next experiment lo faccio sul tubo.
later
Posted: Dicembre 20th, 2008 | Author: donasonica | Filed under: blogs e siti | Commenti disabilitati su Ruckus soundsysdom
mi sveglio e in mente ho
Ursula Rucker/Ever Heard Of It.mp3
ieri sera al Rising Love di Roma, un locale bello come struttura, che lascia a desiderare nella conduzione c’era Ursula Rucker.
E’ la seconda volta che riesco a vederla ed è sempre una botta nella stomaco e una pompata di calore e energia al cuore.
Di Ursula Rucker vi ho già parlato in qualche post del mio alterblog una poetessa che scrive delle rime incantevoli e forti e dirette che possono essere tranquillamente usate come manifesti per qualsiasi battaglia del nostro mondo malato: la violenza contro le donne, la spersonalizzazione dell’individuo, i costumi violenti e squallidi del nostro tempo e dei ruoli che vengono assegnati alle donne e ai bambini, la guerra, lo sfruttamento, l’alienazione, la sfiducia, il disinteresse verso gli altri, il marciume delle religioni e in particolare del cattolicesimo, la musica come industria e non più come arte, la strafottenza di chi da artista può dare il suo contributo e lanciare messaggi positivi e critici, le brutture della politica, il razzismo, il sessismo, l’omofobia, la paura.
Questa volta il concerto è stato ancora più intenso ed emozionante e questo, ovviamente, perchè i pochi che erano lì sapevano cosa stavano andando a vedere, e le hanno ridato l’energia e la forza che mette in ogni singolo verso che canta o recita.
E quando ciò accade Ursula è felice, ci ricorda che fa questo per vivere per sè stessa e per i suoi quattro figli e che la cosa più bella e sentirsi capita anche quando canta in un paese diverso dal suo.
E ringrazia noi per questo. E ci ricorda con il suo sorriso e con la sua passione che significa fare arte, fare musica e considerarla davvero un modo per esprimere se stessi, per mettersi a nudo e in gioco. Arte. Amore. Scambio. Connessione. Altro da me. Release, your heart, my heart. Release.
Per la cronaca si trattava dell’anteprima del suo ultimo album, prodotto insieme a king britt, uscito per la sua nuova casa di produzione fivesixmedia.
Andatevi a guardare il sito, scoprite gli artisti e i loro lavori, per darvi un idea vi traduco un pezzetto del loro manifesto:
Fivesixmedia è un esempio della nuova rivoluzione musicale, da rivoluzionari scegliamo il suono della nostra musica come arma di scelta. In questa lotta contro le ridicole corporazioni musicali, usiamo il linguaggio universale della musica come mezzi per comunicare e presentare un nuovo piano di gioco e riprendere in mano il controllo del nostro destino. [Respect]
P. S. donasonica adolescente che è in me, e non certo nascosta, si è fatta una chiacchierata con la Ursula postshow, ci siamo fatte una risata sul suo concerto di Monfalcone dell’anno scorso dove l’avevo vista per la prima volta e dal quale se ne era andata quasi incazzata visto che nessuno, a parte me e qualche altra anima sparuta, sapeva di che stavamo parlando [stavamo parlando proprio di questo mi dice, non sapevo cosa aspettarmi da questa serata, menomale che è stato completamente diverso]. Chiacchieriamo del suo lavoro e del giro che sta facendo e di come andrà. Le dico di salutami i suoi figli, e di continuare a scrivere per noi le cose che vogliamo e dobbiamo ricordare con la stessa forza e la stessa intensità.
mi scrive: Donatella…my sista…thank u for your energy + spirit
Onelove
Ursula Rucker
P.S. bis STASERA C’E’ LA SERATA DI CHIUSURA [NEL SENSO CHE E’ STATO DEFINITIVAMENTE VENDUTO AD ALTRI] DEL TUMBLER, IL MITICO LOCALE DI DUE SPLENDIDE AMICHE ROMANE CHE HANNO FATTO CULTURA, MUSICA E ARTE PER PIU’ DI SEI ANNI. lì sono nati sodalizi artistici, amori, amicizie, in mezzo a chiacchiere e birre molte di noi hanno visto cambiare la loro vita. io non le conosco da tanto tempo, ma in un momento della mia vita piuttosto burrascoso ho trovato nel tumler un luogo dove rifugiarmi, divertirmi, conoscere altre donne, perdere le persone e trovare l’amore. e’ triste, ma io so che non è solo la fine di qualcosa è anche l’inizio di qualcos’altro.
respect
Posted: Dicembre 6th, 2008 | Author: donasonica | Filed under: live review | 1 Comment »
well, well
finito il trasloco mi siedo finalmente a scrivere.
dicevamo del concerto di Joan as a police woman, al circolo degli artisti qui a Roma: intanto, rispetto ad un anno fa, quando nella sala eravamo al massimo un 200 persone, devo dire che la fama di Joan è piuttosto cresciuta.
Non dico ci fosse il pienone, ma era certamente un pubblico da grandi occasioni, buon per lei.
Meno per noi, che non ci siamo divertite affatto.
Lei brava, indiscutibilmente, oltre che intrigante, ma per quanto la band che l’accompagna in questo tour sia tecnicamente migliore della precedente, manca un certo feeling e soprattutto la semplicità e l’immediatezza di prima. Alcuni pezzi fondamentali del suo precedente album "Real life" sono stati suonati quasi con svogliatezza, con poca cura, e soprattutto con delle piccole variazioni di arrangiamento che hanno peggiorato i pezzi piuttosto che aggiungere qualcosa di fresco; e le voci del chitarrista e del batterista, peraltro bravi appunto nelle vesti loro consone, facevano veramente indignare su di un pezzone come "I Defy".
Ora, dico io, dal basso della mia condizione di ascoltatrice appassionata: ma che problema hai, mia cara Joan?
Hai qualità da vendere, una voce dotata e soprattutto interessante, una bella capacità compositiva, affascinante presenza scenica, pure un bel paio di cosce, allora: qual’è il problema?
Perchè non ti dai come dovresti, la smetti di dire cazzate tipo: "o mio dio voi qui a roma avete il colosseo" [e ià!] e ci fai emozionare come sicuramente sai fare?
Stai avvisata!
L’ultimo album è decisamente deludente, il tour pure, hai un’altra chance da giocarti poi ti depenno.
Oh, e Joan è sistemata.
Passiamo a Jana Hunter [giana si pronuncia mannaggia a me], signorina del Texas originale, picola piccola, con gli occhiali enormi e due occhioni chiari dietro , che pare che sta lì sul palco per purissimo caso e se la sta facendo pure sotto, con quei suoi pedali vintage e la chitarella a tracolla.
Eppure suona. Eppure emoziona.
Non ci guarda mai in faccia, suona 20 minuti e d’improvviso guarda dietro il mixer, stacca il jack, smonta i pedali a velocità supersonica e se ne va.
E io [e forse un altro paio di persone tra il pubblico] ci rimango di merda perchè ero andata per vedere lei!
Per fortuna che torna sul palco per recuperare delle cose e si avvicina dove sono io così posso dirle: oi, sei fantastica e le tue canzoni da brivido perchè te ne vai, mortacci loro, che sono venuta per sentire te?
E lei mi guarda sorride e dice grazie e che i tempi siano un po’ stretti stasera, e allora tocca a i Beach House , che peraltro sono molto belli e non è certo colpa loro…
Ma porca zozza, dico io.
Menomale che dopo altri 5 minuti viene a vendere qualche disco così che posso farci due chiacchiere, farmi autografare il cd e fare pure una bella figura di merda: me ne vado senza pagare.
"Oh allora grazie ancora, spero di rivederti presto, ciao".
Dopo 5 minuti stavolta sono io a tornare dentro e a dirle "oh scusa, ma mi sono dimenticata di darti i soldi, che manco te n’eri accorta".
"Non sono molto brava come venditrice, neh?"
"No, direi che sei peggio di me, ti conviene continuare a suonare".
Bella che è, speriamo di rivederla davvero in uno show tutto suo.
Giratevi i link disseminati se volete saperne di più su di lei, ma senon vi piace il new folk alla Devendra Banhart state alla larga, non è roba per voi.
Oh.
E per finire ho l’onore di consigliarvi qualcosa di veramente interessante:
La Jazera, una webradio alternativa veramente
E in particolare il programma della Miss R, che amica mia è, che per dirla facile facile è una delle dj più strafighe in circolazione, se non vi fidate controllate le sue playlist o meglio ancora ascoltate il programma:
NemaProblema
ogni mercoledì dalle 19.30 alle 20.30
Respect.
Jana Hunter discografia:
Blank Unstaring Heirs of Doom, Gnomosong [2005]
Devendra Banhart/Jana Hunter, Gnomosong [2005]
Carrion EP, Gnomosong [2007]
There’s no home, Gnomosong [2007]
P.S. La Gnomosong è l’etichetta messa su da quella peste di Devendra dateci un’occhiatina.
P.S. 2 se volete vedere qualche foto, e a breve un video di Jana fatevi un giro su flickr…
Posted: Dicembre 2nd, 2008 | Author: donasonica | Filed under: lesbian life | 2 Comments »
a tutti i lettori annunciazione:number uan sono in pieno trasloco ragion per cui ho pochissimo tempo per scrivere e leggere. se oggi non devo perdere tempo ad uccidere la mia ex coinquilina che ha simpaticamente cambiato la serratura di casa, prima che portassi via tutte le mie cose, e poi a dover nascondere il cadavere e tutto il resto, allora forse riesco ad aggiornarvi.number tu il concerto di Joan as a police woman era deludente, jana hunter ha suonato solo 20 minuti perchè i tempi del circolo pare siano molto stretti il martedì, e i beach house avevano un interessante concerto da farci sentire, ma in compenso io le ho detto che è una grande, e che in realtà ero lì per lei, e lei si è addolcita e mi ha autografato il cd. mi sono pure dimenticata di pagarglielo ma ve lo racconto later se posso, corredato da foto e un piccolo video.fatemi sapere che concerti avete visto ultimamente, e soprattutto perchè. laterah dimenticavo il mio amichetto Daniele ha fatto un simpatico video usando una mia canzone!!!onorata della scelta, ve lo mostro non è carinissimo? daniele te devo un caffè.