pezzo della settimana: Empress of/Kitty Kat

Ruckus soundsysdom

Posted: Dicembre 20th, 2008 | Author: | Filed under: blogs e siti | Commenti disabilitati su Ruckus soundsysdom

mi sveglio e in mente ho

Ursula Rucker/Ever Heard Of It.mp3

ieri sera al Rising Love di Roma, un locale bello come struttura, che lascia a desiderare nella conduzione c’era Ursula Rucker.

E’  la seconda volta che riesco a vederla ed è sempre una botta nella stomaco e una pompata di calore e energia al cuore.

Di Ursula Rucker vi ho già parlato in qualche post del mio alterblog una poetessa che scrive delle rime incantevoli e forti e dirette che possono essere tranquillamente usate come manifesti per qualsiasi battaglia del nostro mondo malato: la violenza contro le donne, la spersonalizzazione dell’individuo, i costumi violenti e squallidi del nostro tempo e dei ruoli che vengono assegnati alle donne e ai bambini, la guerra, lo sfruttamento, l’alienazione, la sfiducia, il disinteresse verso gli altri, il marciume delle religioni e in particolare del cattolicesimo, la musica come industria e non più come arte, la strafottenza di chi da artista può dare il suo contributo e lanciare messaggi positivi e critici, le brutture della politica, il razzismo, il sessismo, l’omofobia, la paura.

Questa volta il concerto è stato ancora più intenso ed emozionante e questo, ovviamente, perchè i pochi che erano lì sapevano cosa stavano andando a vedere, e le hanno ridato l’energia e la forza che mette in ogni singolo verso che canta o recita.

E quando ciò accade Ursula è felice, ci ricorda che fa questo per vivere per sè stessa e per i suoi quattro figli e che la cosa più bella e sentirsi capita anche quando canta in un paese diverso dal suo.

E ringrazia noi per questo. E ci ricorda con il suo sorriso e con la sua passione che significa fare arte, fare musica e considerarla davvero un modo per esprimere se stessi, per mettersi a nudo e in gioco. Arte. Amore. Scambio. Connessione. Altro da me. Release, your heart, my heart. Release.

Per la cronaca si trattava dell’anteprima del suo ultimo album, prodotto insieme a king britt, uscito per la sua nuova casa di produzione fivesixmedia.

Andatevi a guardare il sito, scoprite gli artisti e i loro lavori, per darvi un idea vi traduco un pezzetto del  loro manifesto:

Fivesixmedia è un esempio della nuova rivoluzione musicale, da rivoluzionari scegliamo il suono della nostra musica come arma di scelta. In questa lotta contro le ridicole corporazioni musicali, usiamo il linguaggio universale della musica come mezzi per comunicare e presentare un nuovo piano di gioco e riprendere in mano il controllo del nostro destino. [Respect]

P. S. donasonica adolescente che è in me, e non certo nascosta, si è fatta una chiacchierata con la Ursula postshow, ci siamo fatte una risata sul suo concerto di Monfalcone dell’anno scorso dove l’avevo vista per la prima volta e dal quale se ne era andata quasi incazzata visto che nessuno, a parte me e qualche altra anima sparuta, sapeva di che stavamo parlando [stavamo parlando proprio di questo mi dice, non sapevo cosa aspettarmi da questa serata, menomale che è stato completamente diverso]. Chiacchieriamo del suo lavoro e del giro che sta facendo e di come andrà. Le dico di salutami i suoi figli, e di continuare a scrivere per noi le cose che vogliamo e dobbiamo ricordare con la stessa forza e la stessa intensità.

mi scrive: Donatella…my sista…thank u for your energy + spirit

Onelove

Ursula Rucker

P.S. bis STASERA C’E’ LA SERATA DI CHIUSURA [NEL SENSO CHE E’ STATO DEFINITIVAMENTE VENDUTO AD ALTRI] DEL TUMBLER, IL MITICO LOCALE DI DUE SPLENDIDE AMICHE ROMANE CHE HANNO FATTO CULTURA, MUSICA E ARTE PER PIU’ DI SEI ANNI. lì sono nati sodalizi artistici, amori, amicizie, in mezzo a chiacchiere e birre molte di noi hanno visto cambiare la loro vita. io non le conosco da tanto tempo, ma in un momento della mia vita piuttosto burrascoso ho trovato nel tumler un luogo dove rifugiarmi, divertirmi, conoscere altre donne, perdere le persone e trovare l’amore. e’ triste, ma io so che non è solo la fine di qualcosa è anche l’inizio di qualcos’altro.

respect


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