pezzo della settimana: Empress of/Kitty Kat

honeybee e altre girls

Posted: Settembre 29th, 2009 | Author: | Filed under: lesbian life | Commenti disabilitati su honeybee e altre girls
 
mi sveglio e in mente ho
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shannon wright/trumpets on new year’s eve 
 
giovedì vado a rivedere la musicista che mi fa emozionare di più, di cui sopra un estratto dall’ultimo album.
sto trascinando al concerto più gente che posso, perchè se c’è una cosa cui non so resistere è: condividere ciò che amo con chi amo. 
poche news che non si tramutano in good news da un pezzo. still got hopes.
non ci credereste, e infatti neanche io ci credo, ma sto scrivendo un racconto, faticosamente, soprattutto perchè non ho dimistichezza con l’ambientazione che ho scelto e devo documentarmi.
perchè non ne scegli un’altra, direte voi, perchè mi piace questa e la fatica mi fa impegnare di più.
si chiama foxfire 2.0, per ora.
è un post laconico, questo, il prossimo sarà più interessante e parleremo delle bass guitar heroine.
meanwhile vi lascio con i miei ascolti "a palla" della settimana, ascolti deludenti e un po’ di tips per lives da vedere, qui a roma.
later.
 
shannon wright/honeybee girls
the fiery furnaces/i’m going away
peaches/i feel cream [il concerto era fantastico, se si eccettua la robetta color sangue azzeccosissima che ci ha sputato addosso a fine performance, shit] 
 
album che mi hanno sostanzialmente delusa cui ho dato retta questa settimana:
carina round/slow motion addict [ma le do qualche altro giorno]
the cliks/dirty king [il cui primo album penso di avere spacciato a tutte quelle che conosco]
 
 
live:
01/10 shannon wright/circolo artisti 
08/10 pansonic/init 
22/10 mudhoney/alpheus
23/10 micachu and the shapes/circolo artisti 
29/10 evangelista/init 
30/10 ebony bones/circolo artisti
03/11 edie sedgwick/init
17/11 nancy elizabeth/init 
23/11 vetiver/init 

you’re my drums hero[ine]

Posted: Settembre 19th, 2009 | Author: | Filed under: blogs e siti | Commenti disabilitati su you’re my drums hero[ine]

la seconda puntata della nostra hero[ine] series è dedicata alla batteria e alle meravigliose batteriste che sono totalmente o quasi ignorate dal pubblico e dai media in generale.

ovviamente per tutto ciò che concerne il perchè faccio sta lista, a cosa è ispirata e su quali valori decido di includere una musicista piuttosto che un’altra, vi rimando al post you’re my guitar hero[ine].

ho sempre sognato di suonare la batteria, da piccola. ho preso invece alcune lezioni di pianoforte, che mi hanno dato un’infarinatura di solfeggio che mi è servita, e di chitarra che invece non mi sono servite [in quanto mi hanno solo dato l’illusione di poterla suonare, in modo del tutto inappropriato].

ma la batteria era solo un sogno. ripensandoci la repressione di genere è stata più forte di quanto mi ricordi normalmente, se rifletto su come alcune possibilità, o possibile scelte non erano semplicemente concepite, a portata di mano diciamo, come potevano essere invece altre.

il piano non ho continuato a studiarlo, per quanto lo adorassi, perchè fittare/comprare un piano era impossibile.studiare senza poterlo avere per esercitarmi era idiota.

ma in realtà da grande ho capito che avrei voluto suonare la batteria. e lo farò. prima o poi.

bando ai ricordi, eccovi le mie eroine della batteria, godetevi i video, sono artiste molto diverse tra loro che fanno musica estremamente diversa proprio a dimostrazione ulteriore della ricchezza e della varietà della musica al femminile.

divertitevi.

Janet Weiss/Sleater Kinney

è la storica batterista delle sleater kinney ovvero storia riot. ora suona con i bright eyes, ma ha suonato con tanti artisti, steven malkmus e elliot smith tanto per dirne un paio. mi fa morire la storia di come entrata nelle sleater: le ha viste suonare e ha detto: io dovrei essere la batterista di questo gruppo, le hanno fatto un audizione et voilà. history. riot history.

Christina Files/Shannon Wright

in realtà christina files ha lavorato per un po’ con shannon, ma non è legata a lei da un punto di vista artistico. negli anni 90′ si unisce agli swirlies, band mitica my bloody valentine style, e successivamente li lascia per formare victory at the sea. io adoro il modo in cui accompagna shannon in questo album [over the sun]

Caroline Rue/Hole

Le hole ebbero diverse batteriste, la prima Caroline Rue, che registrò il primo abum “pretty on the inside” prodotto dalla signora Kim Gordon, è stata la migliore la più punk, la più originale. per dovere di cronaca le altre furono (e come batteriste non se la cavano niente male) samantha maloney (motley crue) e Patty Schemel (juliette and the licks)

Tobi Vail/Bikini Kill

è la storica batterista delle bikini kill, che formò insieme a K.H. vive e suona ancora ad Olympia, la storica Olympia, e scrive, per esempio sul suo blog. questo è un pezzo della retrospettiva riot grrrl in cui tobi parla della sua esperienza.

Sheila E

La sapete tutte. famosa con prince and the revolution, ma non è solo quello.

Maureen “Mo” Tucker/Velvet Underground

di cui poche si ricordano, avete presente i Velvet undergorund?avete presente la voce di After hours? è così che si chiama. e a proposito di tecnica, ovviamente maureen non era una virtuosa, ma come altro si potrebbe  suonare la batteria su “I’m waiting for my man”?

Cindy Blackman/Cindy Blackman Quintet

è una batterista tecnica e straordinaria, il video che ho postato ve ne darà un assaggio. ha suonato e suona molto altro, per esempio nella band di Lenny Kravitz o con Cassandra Wilson, ma ha una band tutta sua con cui incide la musica che ama di più: il jazz.

Sandy West/The Runaways

una delle batteriste più apprezzate da critica e pubblico, suonava con le Runaways di Joan Jett, di cui vi ho già parlato come una delle female band più influenti sulla cultura underground femminile.

Honey Launtree/The Honeycombs

Questa sono sicura che non la sapete avete mai sentito la band anni sessanta Honeycombs, beh la batterista era Honey Launtree, nientedimeno che una donna.

Meg White/The White Stripes

perchè senza meg i white stripes non sarebbero i white stripes.

e a concludere la topten la sfortunata Karen Carpenter, che qualcuna ricorderà come cantante insieme al fratello nel duo “The Carpenters”, ma che pochi sanno fosse anche una bravissima batterista. morta di anerossia a 33 anni.

e girando sul web scopre che c’è un portale dedicato alle ragazze si chiama drummergirl è fornisce notizie, video tutorial e quantaltro per le ragazze che vogliono superare uno di pregiudizi più tosti della musica.

altre non top, che però potreste gradire più di me:

Gina Shock [The go go’s]

Stephanie Eulinberg [kid rock]

Torry Castellano [the Donnas]

Kat Kraft [Vixen]

Kitty [Mindless Self-Indulgence]

Hollis Queen [Bosshog]

e Debbie Peterson delle Bangles. chi se la può scordare?


new start

Posted: Agosto 30th, 2009 | Author: | Filed under: lesbian life | Commenti disabilitati su new start
 
mi sveglio e in mente ho
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf
 
 
missed me/dresden dolls 
 
fare duemila cose, che tra l’altro danno poco con cui vivere, non è una buona cosa. specie quando tutti gli altri la chiamano vacanza.
il mio personal augurio per il mio nuovo anno è: potere partire per almeno due settimane in inverno e godermi un viaggio come piace a me. 
il mio augurio per il nuovo anno a voi è: potere realizzare uno dei sogni di cui non vi ricordate quasi più.
 
sto completando il post: you’re my drum hero (ine).
so che non state nella pelle, ma è dura esaminare giga e giga di musica e video, per potere davvero scegliere cosa mi piace di più e cosa mi sento di consigliarvi.
 
later 

you’re my guitar hero(ine)

Posted: Luglio 8th, 2009 | Author: | Filed under: brand new women | 1 Comment »

OK senza partire con pipponi del tipo "le chitarriste donne son brave quanto gli uomini" "se non sono altrettanto brave dipende dal fatto che hanno poco spazio e poca credibilità" bla bla bla, se conoscete lo stato delle cose andate avanti da soli se no fine.
io sono filofemmina, tutti sono filo qualcosa ebbene io sono filo femmina.
femmina è una denominazione che si conquista non la si ha per appartenenza a quel gruppo numeroso di portatrici di figa (sane e non).
e quindi quando devo scegliere, lo dico spesso e lo dirò sempre, io preferisco scegliere femmina.
a parità di condizioni o di possibilità, io dico "preferisco femmina".

la musica è un campo di applicazione straordinario di questa mia tendenza.
ho pensato di fare una lista delle musiciste che mi sembrano più interessanti (in senso di attuali o innovative) e di quelle che mi sembrano imprescindibili e storiche.
e che vi dovete sentire almeno un paio di volte come quando vi comprate il giornale o vi andate a fare i comizi o chiedete ad amici fidati solo per capire chi dovete votare.
almeno questo.
devo fare una precisazione: la lista non pretende di essere esaustiva, perchè non lo è, non pretende di essere assoluta, perchè tratta anche del mio gusto, ma sicuramente mette in conto anche aspetti tecnici oltre che stilistici.
lo sapete bene che per me è soprattutto un’ occasione per raccontare di alcune donne e del loro talento.
la seconda precisazione è: a me non piacciono quelle robe alla santana, per intenderci, preferivo gli assoli, se pur interminabili, del buon vecchio jerry garcia.
lo stesso con le donne ovviamente: nonostante la scarsa fama di cui godono le chitarriste, ce ne sono molte decisamente brave e dotate, ma la maggior parte di quelle supertecniche non fanno musica che mi piace, a parte la king.
inoltre spesso mi sembra che la tecnicità sia sottolineata principalmente quando si applica a certi generi e stili musicali, vedi metal piuttosto che hard rock o blues, come se una buona tecnica servisse a fare semplicemente su e giù sul manico a velocità supersonica [bidibidibidibidibidibidibidiiiiiiiiiiiii]. 

non sono d’accordo e joni mitchell secondo me è l’esempio migliore di ciò che intendo, ossia tecnica, ma non usata in modo convenzionale, ma per creare delle armonie e delle ritmiche assolutamente originali.
ma siccome l’occasione di citare delle artiste e magari stuzzicarvi ad andare a vederle/ascoltarle non potevo lasciarmela scappare allora ho infine deciso di fare due liste, una di quelle che piacciono a me tecniche o non tecniche, di chitarriste di cui mi sogno i riff la notte e questo a me basta.

l’altra cerca di essere più neutra e anche di tenere da conto l’opinione di chi di chitarre se ne intende certamente più di me.
con un po’ di fatica ma con grande cura, ecco la mia lista delle "you’re my guitar hero(ine)" di tutti i tempi, ossia fino a mo’, non è in ordine di importanza queste sono le mie guitar heroes(ines) le prime 10 ex aequo.

se volete darmi la vostra lista, i commenti sono aperti [i nomi linkano ai video]

Joan Jett
poco famosa con la sua all female band del 75′ le Runaways, insieme all’altra chitarrista Lita Ford (che non metterò mai nella mia lista perchè se pure brava tecnicamente divenne poi troppo troppo Europe), fu diciamo così una anticipatrice del movimento riot grrrls e lei e la sua band verrano citate come ispiratrici da molte importanti protagoniste della scena riot (bikini kill, babes in toyland).
con la sua band i Blackhearts (uh!) ha inciso soprattutto cover albums, ma alcune sue cover sono più famose e sono rimaste più a lungo nelle top ten americane di quanto non fosse accaduto con le versioni originali. pure rock and roll.
Ha prodotto il primo album dei germs, ha messo su il gruppo Evil Stig con i membri dei The gits, dopo che Mia Zapata fu stuprata e uccisa, vanta collaborazioni con le artiste che adoro di più in assoluto, è lesbica e per di più è super tosta.

Joni Mitchell

Joni Mitchell 2

nel video suona un dulcimer…
devo davvero spendere parole per questa artista straordinaria che non è solo una chitarrista straordinaria e intensa, è un’autrice complessa e ricca, una musicista a tutto tondo e una pittrice di successo nel tempo libero?no vero?
i video linkati sono uno del 70′ e uno invece più recente in cui suona acustico un pezzo meraviglioso incluso nello splendido album night ride home del 91′ col quale mi innamorai della sua musica: avevo 18 anni e dopo 18 anni ho ancora quel vinile.
ha fatto tutto pop, folk, jazz (collaborando con Mingus) sperimentale (con Gabriel e Pastorius) insomma una hero(ein) di livelli stratosferici e considerato che adoro la sua musica sono almeno 1000 punti.

Carrie Brownstein
ok e qui ho passato giorni e giorni a decidere quale video suggerire. e non sono affatto soddisfatta della scelta. che dire di carrie, io ve ne ho parlato già non so più quante volte. è una heroin in tutti i sensi. anzi di più: è una riot heroin.

Kat Bjelland idem come sopra: kat dovrebbe essere inclusa nei programmi scolastici delle medie. E’ tutto ciò che si può 

essere senza essere una virtuosa. 

Kaki King

well è una donna su cui si dicono tante cose: è superbrava/non fa niente di eccezionale, è noiosa/è grandiosa ecc. ecc. 
sicuramente ci sono altre artiste che utilizzano le tecniche che usa lei, bene e a volte anche meglio [vedi Vicki Genfan o Kelly Rudich sotto], ma poi il risultato è un insieme di cose non ultima la fantasia e il gusto.
per me ha un sound molto vario, tecnicamente di alto livello e fantasiosa, è tosta, bella e lesbica, potremmo chiederle di più? 

Suzanne Vega

sono cresciuta anche con i suoi testi oltre che con le riot lyrics, è una cantautrice prima di tutto, ma il suo modo di accompagnarsi con la chitarra credo sia se pur non virtuoso, armonioso e caldo come poche sanno fare.

Lydia Lunch

non è certo una virtuosa ma la sua chitarra insieme alla sua personalità e al suo talento sono una cosa sola.

Jennifer Finch

beh parliamo di L7, di una riot performer chitarrista che è storica e attuale, come si dice una vera pietra miliare nella storia delle donne. e pure una interessante fotografa.

PJ Harvey

anche qui scegliere è stato difficile ci sono troppi video in giro, la signora in questione ha influenzato il mio modo di suonare la chitarra [capirai direte voi] e non solo il mio.

Shannon Wright

negli ultimi anni è la musicista che mi ha emozionata di più, il suo modo di suonare e di fare suonare la chitarra è assolutamente originale: la accarezza, la morde, la scuote, le chiede di urlare per lei, la  incorpora, la vomita, la abbraccia.

menzione speciale 

Ida Presti 

nata negli anni ’20 e famosa prima e dico prima di unirsi in un duo col marito.
compositrice classica oltre che chitarrista favolosa. il vero nome era Yvette Montagnon: che un nome italiano all’epoca facesse più figo?

list two: You Could Have Been my Guitar Hero(ine)


Ani di Franco

questa è la più quotata per passare nella prima lista l’ho scoperta tardi e sto ancora recuperando…

Joan Baez

non è una delle mie preferite anche se ho adorato alcune interpretazioni, ma penso sia una delle donne che in assoluto non abbiamo mai visto senza la sua chitarra. credo che questo fatto e il suo modo contrapporsi al "sistema" in modo calmo e pacato siano meriti straordinari per questo uccellino. "guess I’m antimarriage" è fantastico.

Elizabeth Cotton

la signora in questione fu completamente autodidatta e non ebbe mai alcuna nozione diciamo così tecnica della chitarra. era mancina e come musicisti più famosi di lei, ma molto prima di loro, semplicemente girò la chitarra e imparò a fare la ritmica con le dita (per la maggior parte un paio) e a fare la melodia con il pollice.  
Elizabeth smise di suonare quando era molto giovane, per seguire marito e figli e lavorare come cameriera, riprendendo solo verso i 60 anni, dopo il divorzio. ah!

una hero(ein) in tutti i sensi.
abbiate la pazienza di ascoltare il racconto di questa canzone scritta a 11 anni.

Susan Weinert

bravissima chitarrista qui in duo con contrabasso [e marito]; ha fatto prevalentemente jazz fusion (che mi piace e non mi piace) ed è indubbiamente una delle chitarriste europee più attive. Al di là del genere alcune sue composizioni sono molto belle, come quella che ho linkato.

Bonnie Raitt

Beh lei è una di quelle famose famose, suona da tutta la vita, è riconosciuta come una delle maggiori esponenti delle chiatarra slide, ha suonato con tutti i grandi che sono più famosi di lei, è nella hall of fame del rock and roll. non manca nulla. e voi anche snon ne conoscete il nome o il viso l’avete sicuramente sentita centinaia di volte in colonne sonore pop, telefilm e robe simili. provate a chiudere gli occhi.

 
Muriel Anderson [this video is for you both zoe/grunge]

è una straordinaria artista vivente, che spazia dal jazz alla classica passando per l’etnica il folk e molto altro. qualcuna/o la conosce?

Ana Popovic

33 anni, serba, la Popovic è un personaggio piuttosto noto nel blues contemporaneo. E gode anche di grande credito come chitarrista. E noi non ne sappiamo proprio nulla?  

Mimi Fox

è una delle chitarriste jazz contemporanee più brave e apprezzate da  critica e pubblico, come si suol dire, e lo è davvero secondo me. oltre a registrare e girare il mondo in tour, trova il tempo di insegnare jazz a Berkeley.

Mary Osborne

praticamente l’unica chitarrista donna negli anni ’40 (chi la sapeva alzi la mano)

Jennifer Batten [ve lo ricordate l’assolo di beat it?]

E alla faccia di chi dice "chitarriste donne? io non ne so nessuna", queste non rientrano in nessuna lista, ma non ho resistito a segnalarvele lo stesso…cazzarola.

Debbie Davies [blues]
Felicia Collins [jazz]
Vicki Genfan [fusion + altro]
Kelli Rudick [altro]
Katrina Johansson [metal]
Lori Linstruth [metal]
Carina Alfie [metal]
Sheryl Bailey [jazz]
Joyce Cooling [fusion]
Janet Marlow [classica, una bella chitarra a dieci corde nel video]
Margaret Stowe [jazz e altro]
LaVerne Christie [jazz]
Monnette Sudler [etnica funky]
Emily Remler [jazz] 

Ora mi pare che l’elenco sia piuttosto nutrito, ognuno può trovare facilmente ispirazione tra queste donne, ognuno può ptrovare la propria heroine che suona la chitarra proprio come vorrei o come cerco di fare o come facevo 20 anni fa con la mia band nel garage di casa.

Quello che vorrei è che queste donne, insieme alle altre di cui vi racconto avessero semplicemente più spazio, più spazio nelle radio, più spazio in tv o nei canali dedicati alla musica, più spazio sulle riviste, ma non nel solito angolo del: "lo sapevate che anche le donne sanno suonare la chitarra e sapete cosa certe volte sono pure brave, per non parlare del fatto che certe sono anche bone", magari presentato dal mio incubo vivente quale massimo emblema dell’ignoranza più totale "vincenzo mollica".

Vorrei che avessero spazio vero. Ascolto vero. Attenzione vera. Prima di tutto da noi.

later 


it’s so polite it’s so polite it’s offensive

Posted: Maggio 9th, 2009 | Author: | Filed under: lesbian life | Commenti disabilitati su it’s so polite it’s so polite it’s offensive

mi sveglio e in mente ho

[noblogs non mi fa inserire i video o audio oggi quindi cliccate voi]

amanda palmer/leeds united

been away for a while pronta per riacchiapare i fili dei racconti che voglio farvi e dei miei ascolti.

il terrazzo/giardino [nel senso che lo spazio per gli umani è ridotto a quello bastante per curare le piante e perchè il gatto passeggi senza danni] è tutto un proliferare di foglie colorate, fiorellini profumati, piantine che si tirano su con energia e fiori in colonia [nel senso ospiti per un tempo limitato] che si ambientano.

è un bello spettacolo e fa venire voglia di vivere, cosa che dovrebbe essere concessa a tutti gli essere umani TRANNE:

– i manager superpagati

– i pedofili e stupratori

– i violenti [che spesso ritrovi a fare la fila al forte prenestino]

– tutta la classe politica italiana [senza distinzioni di genere]

questo è uno dei momenti più belli dell’anno qui a Roma: odori, colori e tramonti sono spettacolari e pochi posti in italia riescono ad incantare così. la gente resta in strada più a lungo, la parte più southern kool vieni prepotentemente fuori [con mia somma gioia] e la musica e gli eventi si moltiplicano tanto da confondere le idee.

in rapida successione vi infilo qui sotto le date più interessanti, cui conto di partecipare, al momento vi sto preparando un articoletto niente male intitolato "you’re my guitar hero" nel quale vi racconto le mie eroine della guitar. a seguire le eroine degli altri strumenti per me indispensabili in una female band che si rispetti [in effetti 3].

un pò di pazienza che tengo che ffà.

Gigs in Rome/May 2009 [rigorosamente women oriented]

@ Circolo degli Artisti
11/05 Glasvegas [band di Glasgow, da cui il nome, con Caroline McKay alla batteria]
20/05 Bosshog [penso che non sia necessario parlarvi di Cristina Martinez o sì?]
10/06 Black E/E/E [che a dispetto del nome sono un progetto italiano, di gente che suona da una vita, Marcella Riccardi voce e chitarra]
@ Init
14/05 josephine foster [folk singer americana per appassionati del genere, possibilmente non dell’ultima ora]
19/05 lydia lunch [DICO LYDIA LUNCH!!!]
25/05 the veil [Sophia Burn – bassista]
31/05 Mirah + Tara Jane O’ Neil [io andrò per tjo e mi roderà il culo perchè sicuro la fanno suonare 20 minuti]
@Dissonanze, Eur
9/05 Bat for lashes [odio chi si potrà permettere 36 euri per vedere 1h di questa signorina qua]