pezzo della settimana: Empress of/Kitty Kat

meanwhile ovvero mentre si aspetta

Posted: Agosto 14th, 2011 | Author: | Filed under: cool stuff | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su meanwhile ovvero mentre si aspetta

un breve approfondimento di alcuni spunti del blog precedente.

si aspetta:

il nuovo album di Feist, dall’inquietante titolo “Metal”, in uscita il prossimo ottobre e del quale potete gustare, senza nemmeno dover comprare da bere, degli assaggini gentilmente offerti da Feist stessa, dal suo canale youtube.

il feminist blog camp [ad ottobre anche questo] di cui intanto, anche se non siete iscritte o non avete un blog, potete conoscere il programma in costruzione collettiva [suona un po’ aspro detto così, ma non trovo un’espressione migliore], gli eventi, le partecipazioni, i turni per cucinare e fare i piatti su wiki, che non è solo la prima parte del nome della vostra enciclopedia preferita, ma anche un modo per elaborare in modo collettivo e partecipato un evento come questo ad esempio, ma anche qualsiasi altra cosa vi venga in mente.

per chi mastica due o tre parole di inglese e non ci si strozza, basta questo.

a settembre, dicevamo della Ladyfest 2011 romana, giunta alla 3 edizione con un incursione all’ Aquila, lo scorso anno, che è davvero una bella cosa, per cui accorriamo numerose, e magari ripassiamoci cos’è e a che serve o dovrebbe servire un ladyfest, sia in un mio vecchio post, sia in un posto più ufficiale.

C’è del materiale da ascoltare e vedere sulle passate edizioni, dovete solo muovere le vostre ditine sulla tastiera e sprigionare la vostra connettività, da parte mia vi linko un bel videodocumento qui.

rispetto al programma, che è molto ricco e vario, le cose che più mi interessa vedere [restando nella musica, perché ci sono moltissimi eventi, workshop e performance non prettamente musicali] e che vi videosegnalo sono queste:

kiss and drive/don’t be so hard

thony/self reliance

thony/self reliance

a settembre l’uscita di “strange mercy”, terzo album di St. Vincent, di cui vi parlai a suo tempo qui.

cliccate sul titolo e, alla faccia delle majorshit e della Warner che cancella sul tubo tutte le tracce di Bjork, scaricatevi il primo singolo ” Surgeon” gratis, e magari date un’occhiata anche ai video teaser.

per cui mentre aspetto metto in evidenza due nuovi link , che diventatno ufficialmente permanenti:

uno alla indie record label invisiblegirl, della coraggiosa e brava julia adamson, che si dedica per lo più ad ambient elettronica, con un forte gusto retrò, ma non solo.

e infatti ci piace molto Kin, che con la invisiblegirl ha pubblicato l’EP “dot dot dot” del quale potete farvi un’idea qui.

kin/something stupid

il secondo al bel progetto collettivo [almeno credo] di web radio che si chiama indygesta e col quale spero poter avere presto a che fare, visto che ci incontreremo sicuramente con una di loro al FemBlogCamp.

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donasonica summer11

Posted: Luglio 27th, 2011 | Author: | Filed under: cool stuff, lesbian life | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su donasonica summer11

Post di un’estate che, da brave precarie, passiamo a lavorare come formichine, mentre si organizzano eventi con l’MFLA, si aspetta settembre e la bellissima 3 giorni organizzata per il nuovo LadyFest e ci si prepara alla bellissima iniziativa del Feminist Blog Camp.

L’idea è di fare un po’ il riassunto di quello che ho ascoltato/passato quest’anno e che mi è particolarmente piaciuto.

Prendetela come una sorta di playlist dell’estate, fate un bel cd o passatela sul vostro lettorino, e fatela ascoltare alle altre/i.

I gusti, si sa, son gusti.

Ma qui cerchiamo di mettere in primo piano artiste che spesso non hanno spazio, ne per ascolto ne per live shows e quindi il minimo che potete fare è farvi un giro sui link, cercarle sul tubo, cliccare sui loro space/siti e decidere quello che vi piace.

E se mi fate pure sapere cosa vi piace e cosa no, come si dice in gergo, mi mandate i vostri feedback, non può che farmi piacere e può essere un modo concreto per partecipare e influenzare future scalette.

Qui sotto troverete i titoli inclusi nella playlist di donasonica, tra parentesi gli album dal quale sono estratti e, se si tratta di un album non recente, il titolo di quello più nuovo.

Il titolo è anche il link per scaricare l’intera playlist con un click in formato zip, e per le più pigre una video playlist, che diverge a volte dalla prima perché alcuni video sono più belli di altri.

La musica che spesso vi faccio ascoltare non appartiene a noi ne’ alla SIAE, ma alle artiste che la fanno, e alle labels che la producono, quindi quello che vi piace andate ad ascoltarlo dal vivo, e comprate i cd/dischi lì, ai concerti, dove i prezzi sono giusti e non date niente a chi non merita che un calcio in culo.

‘nuff said.

donasonica summer11 playlist

Deerhoof/Secret mobilization [Deerhoof VS Devil]

Lower Dens/I get nervous [Twin hand movement]

The Luyas/Too beautiful to work [Too beautiful to work]

Warpaint/Elephant [EP “Exquisite Corpse”, ma è uscito l’album “The fool”]

Land of talk/Some are lakes [Some are lakes, ma potete trovare il loro nuovo album dal titolo “Cloak & Cipher”]

Shannon Wright/In the needle [Secret blood]

Tune yards/Bizness [Who Kill]

LCMDF/We are cannibals [Love and nature]

Austra/Beat and the pulse [Feel it break]

Ryat/Level [Avant gold]

Love Inks/Blackeye [E.S.P.]

Yuck/Rose gives a lilly [omonimo]

Emily Wells/View from a blind eye [Beautiful Sleepyhead & the Laughing Yaks, ma l’ultima cosa ufficiale uscita è l’Ep “Dirty”]

Julie Doiron/Explain [Loneliest in the morning, ma l’ultimo album ufficiale è “I can wonder what you did with your day]

Is/Is – eating hourglasses [This is happening]

Peggy Sue and the pirates/The new song [7” EP “Television/The new song]

donasonica summer11 videolist

Deerhoof/Fresh born [Offend Maggie]

Lower Dens/Two cocks [Twin hand movement]

The Luyas/Too beautiful to work [Too beautiful to work]

http://www.youtube.com/watch?v=0afNlu_XAaA

Warpaint/Elephant [EP “Exquisite Corpse”]

Land of talk/Some are lakes [Some are lakes, ma potete trovare il loro nuovo album dal titolo “Cloak & Cipher”]

Shannon Wright/Heavy crown [Maps of tacit]

Tune yards/Bizness [Who Kill]

LCMDF/Bitch of the bitches [Love and nature]

Austra/Beat and the pulse [Feel it break]

Ryat/The gate [Avant gold]

http://youtu.be/PbuN7NAmULw

Love Inks/Blackeye [E.S.P.]

Yuck/Get away [omonimo]

http://www.youtube.com/watch?v=yGU60-6A6Xg

Emily Wells/Fair Thee Well & the Requiem Mix[The symphonies: dreams memories and parties]

http://youtu.be/S7gwucVpfsI

Julie Doiron/No more [Woke Myself Up]

http://youtu.be/uTGog78pzp4

Is/Is – Eating hourglasse[This is happening]

http://youtu.be/mVNV_d7Debg

Peggy Sue and the pirates/The new song [7” EP “Television/The new song]


passaggi a vuoto ovvero wtf

Posted: Marzo 9th, 2011 | Author: | Filed under: lesbian life | Commenti disabilitati su passaggi a vuoto ovvero wtf

è un periodo strano questo,  pieno di grandi partenze e impreviste devastanti brusche frenate. wattahell.

in compenso mi salva l’anima e l’umore, decisamente azzoppato da una bronchite che dura da un mese, con annessi e connessi [leggi raffreddore, mal di ossa, apatia, solitudine, noia, umoralità,  con qualche linea di febbre qua e là] la musica. as usual.

sto ascoltanto e riascoldando [mi viene pure mentre scrivo di sostituire la di d alla t, fatevene una ragione non ho intenzione di fare correzioni] pj  harvey e il suo let england shake. cosa ne penso? non lo so. sono sconcertata, indecisa se dirigere la freccetta del mouse sulla cartellina col suo nome e trasportarla nel cesso/cestino o ascoltarlo di nuovo.

strana cosa. insomma non sono di quelle che pensano che se una lettura/un ascolto/una visione ti lascia stranita allora significa che trattasi o di un capolavoro o di una cagata immane.

no. direi che non la penso così. penso che quando ho davanti un capolavoro, pure se non so perché lo è,  so per certo che lo è.

sto giro de parole per dire che no, secondo me non è il capolavoro che tanto si declama in giro, con lazzi di falsa sorpresa per la genialità degli arrangiamenti, e frizzi di ammirazione  per la capacità di rinnovarsi della nostra Polly.

non è geniale e non è nuovo. mi pare che polly stia girando in tondo da un bel po’ di anni, e non sappia trovare la via d’uscita e nemmanco una sedia per sedersi a riposare.

questo è forse il motivo per cui continuo ad acoltarla. sono certa che da qualche parte dentro queste canzoni sbilenche e menomate ci sia un barlume della Polly che mi ha fatto venire [nel senso di raggiungere l’orgasmo] suonando 4 accordi in croce e cantando senza una voce decente ne colta.

a me faceva st’effetto rid of me.

se trovassi il barlume, sarete i primi a saperlo.

questa comunque è l’unica canzone che riesco ad ascoltare fino alla fine:

meanwhile, mi sono invaghita dei wye oak e del loro album civilian [non è facile scaricarli, qui sì], puro folk alternative alla beach house [che ricordano molto, ricordano in senso buono].

almeno tre volte al giorno mi sparo i lower dens [scaricabili come sopra] e mi riprometto a breve un post su di loro e sulla loro mitica frontwoman Jana Hunter [parentesi: ma avete notato che spesso si scrive frontman anche quando la front è una woman?]

concludo la mini rassegna ricordandovi che se volete sentire una bella e originale selezione di musica fatta da donne, con due gusti diversi a confronto, un ambiente rilassato dove potete ballare, ubriacarvi o fare quello che più vi piace è il caso che passiate sabato 12/03 all?hula hoop, per sisterhoodisblooming@hula.

penso che ci divertiremo mettendo su un po’ di electro pop.

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del 13 febbraio e altre perplessità

Posted: Febbraio 7th, 2011 | Author: | Filed under: lesbian life | Tags: , , , , , | 13 Comments »

we are the media

scrivo un piccolo post riguardo una discussione molto aperta e credo feconda sulla manifestazione indetta per il 13 febbraio in moltissime piazze italiane per affermare la “dignità” delle donne contro l’indegno atteggiamento politico e culturale di cui sono pieni i giornali nelle ultime settimane.
non credo che alcuna di voi sia ignara di questa discussione, ma penso che sia giusto spiegare i motivi che mi spingono a scrivere come la penso io: la manifestazione, grandemente supportata da personaggi femminili noti, sindacati, schieramenti politici, ecc. ecc. suona un po’ retrò, per come è stata impostata e per gli slogan che utilizza, almeno nella sua preparazione.
in sostanza il punto centrale è questa sorta di attenzione posta nel ricordare a noi stesse e all’italia/europa/mondo che le donne italiane sono altro da quelle coinvolte nelle feste allegre di cui si è reso protagonista il primo ministro italiano e i suoi discepoli, o da quelle che riempiono i giornali scandalistici e le trasmissioni televisive seguite da un folto pubblico in italia.
cosa che di per sè potrebbe essere anche condivisibile, per quanto il punto non sia questo.
in effetti non sono mai stata propensa a vendere/svendere/commerciare il mio corpo ne il mio intelletto, contesto e mi oppongo attivamente/concretamente al sistema economico/culturale del paese in cui vivo, e più in generale oserei dire mondiale, visto che in una prospettiva un po’ meno miope, sono in contrasto con il mondo intero in realtà, ma per fortuna non sono affatto sola.

il contrasto interno nato non appena l’idea della manifestazione si è affacciata al web/realtà è potentemente sostenuta da diversi canali femministi che peraltro seguo, leggo e sostengo a prescindere dalla mia personale opinione, riguarda proprio questo concetto di dignità che per come è stato presentato e in effetti continua ad essere pure propagandato, non ha niente a che vedere con i diritti delle donne, ma piuttosto con una inversione di rotta direi così più formale che di sostanza, che però non risolve i nodi cruciali che è necessario affrontare visto che siamo a questo punto.

anche su questo non posso dissentire: dignità e nazione sono due concetti piuttosto lontani dal mio sentire, nel senso in cui se ne sente/legge in giro, anche in canali gestiti e usati dalle donne.

il punto però secondo me è: che senso ha in generale una manifestazione e in risposta a questo una manifestazione nella manifestazione?

cosa otterremo da questo?

che ci sarà un mare di donne [mi sembra di intuire] che parteciperà a quella diciamo così ufficiale, perchè sentono comunque che è arrivato il momento di mettersi in gioco, mentre una parte di essa [probabilmente numerosa anch’essa seppure meno “pop”] sarà lì ricordare che non siamo tutte uguali.

ci scanneremo tra noi, come spesso solo noi donne sappiamo fare, e non saremo avanzate di un passo.
scusate il mio pessimismo, ma ve lo garantisco, lo dico da attivista della vita quotidiana, la mia esperienza mi porta a temere questo risultato.

quello che intendo è che non è di una manifestazione che abbiamo bisogno, ma di passare all’azione, azione concreta, reale vera.

il concetto che “noi siamo i media” è un concetto vecchio, ma quantomai attuale, e che noi donne abbiamo capito e sfruttato solo in minima parte, specie in italia.

volete che lanci una iniziativa io da contrapporre positivamente ad una manifestazione che ha poco senso secondo me?
facciamo i nomi, mettiamo le facce, denunciamo le persone coinvolte, non giriamo la faccia dall’altra parte, non subiamo e sosteniamoci a vicenda, creiamo una rete di comunicazione vera senza stupidità ideologiche e nelle quali impelagarci sull’esatto significato di quella specifica parola.

spegniamo i giornali che non parlano in modo corretto, le televisioni che non ci rappresentano, usiamo media alternativi e creaiamone di nostri, subissiamo di proteste ben costruite chi abusa del suo potere, interrompiamo un circuito di sfruttamento che continua a usarci come merce di scambio.

usiamo la distanza che c’è tra noi e il “sistema di potere economico e politico” e allarghiamola.

alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne eravamo meno di quante ce ne sono al forte in una serata elettronica, dove si paga per entrare.

questo è lo specchio di quello che siamo noi, prima di tutto. io non voglio dare a noi le responsabilità di ciò che da tutta la nostra storia subiamo, ma “indigniamoci” sul serio, costruendo assieme, creando qualcosa di concreto e reale da contrapporre al sistema, dal quale, e so che non troverò molto consenso in questa affermazione, ma credo resti il nodo cruciale: io non mi sento rappresentata come donna, come lesbica, come essere pensante ecologista e solidale, credo che ogni decisione presa da un punto di vista economico, politico, sociale e culturale sia totalmente e indiscutibilmente contrapposta al mio modo di sentire e desiderare il mondo, perché dovrei indignarmi ora che tutte vedono quello che sappiamo già, che io so già, che questo sistema non mi appartiene e io non appartengo a “lui”.

mi indigno perchè siamo ancora qui, ad aspettarci un riconoscimento che non significa niente, piuttosto che rivoltare le cose intorno a noi e farle girare in un altro verso, uscendo completamente e irreversibilmente dal sistema nel quale siamo intrappolate.

P.S.  spero  sia chiaro che non intendo demolire alcuna di queste iniziative, sarò in piazza, probabilmente più vicina agli ombrelli rossi, ma temo che non sarò parte integrante del loro corteo. voglio essere in piazza anche per ascoltare le altre, capire cosa pensano e cosa accade, parlare e confrontarmi con loro, guardarci negli occhi. per questo da qualunque parte siate o vogliate essere, credo sia giusto invitarvi a farne parte.

P.S. 2 sul blog rappresentativo della manifestazione ufficiale c’è stata pochi giorni fa una sorta di chiarimento, rispetto ad alcune parole interpretabili in modo ambiguo. è già una buona cosa. citare chi lo ha fatto notare, ossia le donne che hanno instillato un sano dubbio, sarebbe cosa buona e giusta, invece di fare finta di nulla.

P.s. 3 Ma proprio uno sfondo rosa dovevate scegliere per il manifesto/logo della manifestazione? PINKSTINKS!


considerazioni serie e semiserie ovvero sweet september

Posted: Settembre 28th, 2010 | Author: | Filed under: lesbian life, live review, persone | Tags: , , , , , , | 1 Comment »

mi sveglio e in mente ho

atlas sound feat laetitia sadier/quick canal

well well, stamattina mi accingo a scrivere un blog sugli stereolab, visto che sto ascoltando il disco di Laetitia Sadier, una dei due fondatori della band, e scopro questo piccolo personal post che avevo scritto ad agosto e che non so perché non ho più pubblicato. mi dico: forse ho scritto qualcosa che non ero sicura di voler condividere. leggo, rileggo, direi di no.

bueno, vi tocca questo prima allora intanto vi racconto di lab e ve lo sparo domani, insieme alla nuove date e ai progetti di Sisterhood is blooming ad un invito a inviare idee o segnalazioni e molto altro.

later

sono gli ultimi giorni di lavoro qui, allo sportello all’ospedale, sono gli ultimi giorni di agosto e sono giorni di riflessioni serie e semiserie. come ogni anno da un po’ di tempo a questa parte.

mi concedo qualche giorno di break, da tutto spero, di immersione nei boschi, di pace, di lontananza da tutto ciò che è connesso o connettibile.

in questi mesi ho scoperto un mondo e ho per

la prima volta in vita mia vissuto dal di dentro la vita di un ospedale, anzi meglio di un pronto soccorso. è allucinante ed esaltante. da piccola volevo fare il medico, poi me ne sono dimenticata, sono quasi sicura sia stata la musica a distrarmi. e la filosofia, maledizione.

ogni giorno le stesse facce con cui lavorare, la dottoressa stronza e completamente fuori contesto, quella sensibile e attenta, che lavora per quattro, gli infermieri che ti guardano il culo pure se sei sdraiata in attesa di un tampone vaginale perché ti hanno stuprata, quelli che si fanno in quattro per aiutare una quantità di pazienti che devono seguire contemporaneamente che manco 10 basterebbero e che immancabilmente sforano in turno e restano di più. i dottori che a stento parlano italiano, quelli che sono parcheggiati per fare carriera, quelli che vorrebbero fare di più, ma non hanno appoggio dagli altri.

all’interno di questo caos, dove una donna che arriva pestata a sangue quasi non si nota, è difficile muoversi senza barcollare. soprattutto se 9 volte su 10 devi combattere contro infermier* e dottor* oltre che uomini violenti, storie cronicizzate e mancanza di mezzi.

c’è da sclerare ogni 5 minuti, e invece qui ci sono delle donne meravigliose, che provano a fare cose concrete, nonostante tutto. sono una bellissima realtà, sono onorata di avere avuto modo di partecipare al loro progetto.

se qualcuno un giorno avesse soldi da dare può farlo seguendo le istruzioni in fondo all pagina qui pure pure il 5 per mille basta.

considero fatti e cose, pensieri e parole, di tutto un anno difficile. lungo e bello per molti aspetti. alcuni progetti/sogni si sono realizzati, in parte ovviamente, a settembre vedremo gli sviluppi di sisterhood ci sono molte idee e i riscontri di questo inverno sono stimolanti, vi terrò aggiornata, ma al momento devo riordinare le idee sul da farsi. subito.

alcune persone nuove sono entrate nella mia vita, alcune ne sono uscite. come sempre la mia vita affettiva è peggio della playlist della settimana: superfast superimpegnativa.

dice: ma non era un blog di musica. lo è ancora, solo che ultimamente le riflessioni personali sono assordanti e la musica si è abbassata un tantinello. in compenso ho suonato molto, in compagnia, come non accadeva da tanto, negli ultimi tempi.

mi complimento con me stessa in questi giorni, non so se dire per la mia grande immensa stupidità o per la mia incredibile coerenza o per tutte e due. tutte e due può andare.

sono innamorata di una donna meravigliosa e folle, della musica, della vita e di molte persone che mi sono lontane fisicamente.

sono felice nonostante tutto il casino in cui mi ritrovo da una vita ormai, sono proprio felice e fiera di me.