pezzo della settimana: Empress of/Kitty Kat

1973

Posted: Giugno 22nd, 2008 | Author: | Filed under: lesbian life | 5 Comments »

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mi sveglio e in mente ho 

 01-be_your_own_pet-super_soaked.mp3

(che è proprio come sarò fra qualche ora: super soaked) 

oggi compio 35 anni.
post personale, chiedo scusa.
il 1973:
1) inizia di lunedì. anno del bufalo nel calendario cinese.
2) finisce ufficialmente la guerra in vietnam
3) franca rame viene rapita e violentata
4) la prima telefonata col cellulare
5) a napoli scoppia un epidemia di colera (ma guarda un pò)
6) si suicida allende mentre pinochet fa il suo golpe
7) mike oldfield pubblica "tubular bells", i pink floyd "dark side of the moon", tom waits "closing time"
8) si sciolgono i doors, i jefferson airplane e i velvet underground
9) si inaugura il world trade center e scoppia lo scandalo watergate
10) la grecia diventa una repubblica
11) eclissi solare
12) Billie jean King (la tennista lesbica) batte il tennista Bobby Riggs 6-4 6-4 6-3
13) L’associazione americana degli psichiatri cancella dal DMS II la patologia dell’omosessualità.

non male.
io odio il giorno del mio compleanno, lo so che è particolarmente adolescenziale, ma è così da sempre.

lo odio perchè vorrei che fosse un giorno particolare, lo desidero da sempre.
e invece è sempre una giornata del cazzo.
qualsiasi cosa pensi o provi ad organizzare fallisce, non so perchè.

col passare degli anni mi viene una tale angoscia quando si avvicina il 22 giugno che ho voglia di andarmi a nascondere da qualche parte.

avevo pensato di farlo quest’anno, di spegnere il cellulare e sparire per un giorno.

varie persone mi hanno fatto cambiare idea, promesso che mi avrebbero portato di qua e di lì, avremmo fatto questo e quello: ovviamente, che lo dico a fare, nada de nada.

forse sopravvivo anche quest’anno.

ce l’ho quasi fatta. fuck.

p.s. ce l’avevo quasi fatta: la donna che più ho amato nella mia vita mi ha appena chiamato.
quanto si può essere felici e distrutti dalla stessa emozione non sono in grado di dire.
scopro che ci siamo incrociate, che lei mi ha vista.
continua ad ascoltare la musica che le ho regalato.
ne sono felice.
superfuckingfuck.


kaki king: atlanta rules?

Posted: Giugno 18th, 2008 | Author: | Filed under: brand new women | Commenti disabilitati su kaki king: atlanta rules?

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mi sveglio e in mente ho

kaki king

 Kewpie Station.mp3

se questo maledetto noblogs mi facesse scaricare il template del blog ne rifarei lo stile. e invece no.
ma ci riuscirò sooner or later.


as someone may have noticed sono lesbica, o ver (veramente n.d.t.) però.
ora dovete sapere che le lesbiche proliferano, si moltiplicano la deamadre solo sa come (e io non lo voglio sapere) e sono tutte intorno a noi.
ebbene so fighe, so belle, so brave e si fanno generalmente un mazzo così.
oggi vi parlo di Kaki King, lesbica dichiarata e attivista, che poche conoscono. sigh!

apro parentesi:
[facendo parte della neonata categoria alternatives/msml (men’s minded lesbian) ascolto musica che la so solamente io, a detta di molte, ma in verità credo che sia solo che passo molto tempo delle mie giornate a leggere/cercare/curiosare/scaricare/ascoltare musica, più o meno lo stesso tempo che le altre passano a farsi una quantità di pippe mentali non indifferenti]

orbene Kaki, aka Katherine Elizabeth King (meglio kaki neh) classe 1979, dico 79, Atlanta (Georgia, stessa provenienza di Shannon Wright 😉 è una chitarrista. punto.
scrive delle cose molto intense, ed è molto tecnica: mescola in modo affascinante la tecnica del fret-tapping [che sarebbe quando percuoti le corde con la mano che fa gli accordi facendole suonare battendole] a quella di slap bass [che sarebbe quando  slappi in gergo, ossia suoni il basso alternando colpi dati con il pollice e strappi alle altre corde con il resto della mano ritmica] fondamentalmente facendo uscire un suono molto percussivo e ritmico.
avrà a che fare col fatto che suonava le percussioni prima di dedicarsi alla chitarra?
in italia la distribuisce Mechanism Records che vi consiglio di visitare anche per altri consigli very cool, headquarter in quel di Messina [solo per questo un bacio in bocca].

leggevo un pò di interviste che ha rilasciato e mi colpivano queste risposte:


Il brano giusto per svegliarsi al mattino?

Smack My Bitch Up dei Prodigy

Al primo appuntamento che canzone si puo’ mettere nell’autoradio per conquistarti ?

Qualcosa di Barry White

Senza pensarci molto, qual’e’ la cosa piu’ bella dell’essere musicista per Kaki King ?

Poter bere birra gratis

lovely uh?

discografia:

Everybody Loves You (2003)
Legs to Make Us Longer (2004)
…Until We Felt Red (2006)
Day Sleeper (Australian tour EP) (2007)
Dreaming of Revenge (2008)


shannon wright live al circolo 16/06/08

Posted: Giugno 17th, 2008 | Author: | Filed under: live review | Commenti disabilitati su shannon wright live al circolo 16/06/08
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mi sveglio e in mente ho
Shannon Wright
 
Portray.mp3
 
niente altro che questa donna straordinaria.
sale sul palco timida e chiusa come sempre, si siede al piano e attacca "defy".
non è una diva, non è una stangona, non ha la minigonna, non si vedono nemmeno gli occhioni sotto i capelli scompigliati.
non ha la voce più bella della terra.
le sue canzoni non sono orecchiabili.
le corde che tocca credo non siano vive dentro tutti.
e non è una questione elitaria di sensibilità.
è un modo di cantare, di urlare, di suonare e di muoversi che ti piace o non ti piace.
o è un modo tuo o non lo è.
o ti fa incazzare e piangere, come succede a me davanti a lei, oppure non credo che ti smuova più di tanto.
la considero una cosa assolutamente straordinaria, e di difficile comunicazione verbale.
non l’accompagna nessuno stavolta, niente batteria (con la quale in genere si accompagna) e niente basso (come nelle ultime esibizioni).
lei, il piano, la chitarra elettrica, l’acustica.
è un set ancora più intimo e solitario. le si addice. 
e la cosa bella è che quando suona "portray" (che come una timida groupie le chiedevo in silenzio) o "black little stray" la batteria la senti e la vedi.
è lei. 
noi non abbiamo molta importanza apparentemente, non ci parla, non ci guarda se non per pochissimi secondi.
sembra decidere sul momento che fare.
quando va via e poi torna e poi va via di nuovo e ritorna per suonare un ultimo pezzo ci saluta con la mano sul cuore senza dire una parola.
ti fa venire voglia di abbracciarla. punto.
 
p.s. essendo una groupie coi fiocchi ho aspettato andassero tutti via, ho chiesto al tipo del merchandising (un francese…) se c’era una speranza di firma del cd "over the sun" (che ho ricomprato e che vi tocca scaricare ora) e lui mi fa sì che si può fare ora andiamo.
e andiamo.
e lei mi viene incontro e mi guarda e mi pare che la timida è lei.
mi sento così inutile perchè dovrei sapere cosa dire e come.
mi firma il cd.
shannon, scrive. 
vorrei dire mi fai emozionare e sai cosa provo, e glielo dico a mio modo.
lei mi guarda negli occhi fisso.
è piccola. 
le accarezzo la spalla e il braccio, lei fa lo stesso con me.
grazie le dico, "no really, thank you to you" mi dice.
sembriamo due sceme (almeno io di sicuro).
siamo sorelle.
chissà che un giorno non glielo riesca a dire meglio.   
 
p.s. 2
a san francisco due donne che si sono amate per tutta la vita si sposano.
stasera un brindisi al vostro abbraccio

tonite tonite i just wanna hear shannon wright

Posted: Giugno 16th, 2008 | Author: | Filed under: blogs e siti | Commenti disabilitati su tonite tonite i just wanna hear shannon wright
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mi sveglio e in mente ho   
Foul.mp3
 
shannon wright day.
io la adoro e non vedo l’ora di ascoltarla stasera al circolo.
are u comin’ girls?
dont think so…conoscendo la vostra ualleramma…
domani live review, no nso se me o sopporto moltheni però.
se capitate da ste parti fate un fischio eh. 

I can feel it ovvero AllWave philosophy

Posted: Giugno 13th, 2008 | Author: | Filed under: cool stuff | Commenti disabilitati su I can feel it ovvero AllWave philosophy

 
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mi sveglio e in mente ho

01 – The Breeders – Overglazed.mp3

 

 
The Breeders sono una di quelle band di appoggio, nata un pò per caso che poi cominciano a vivere di vita propria.
antefatto:
durante gli anni ’90 tra le band più importanti si annoverano indiscutibilmente i Pixies, per la loro musica, per la loro immagine e per kim deal (sorry frank!).
kim deal era la bassista dei pixies e in generale una delle bassiste che più ha influenzato noi donne nate nei 70, che non volevamo solo cantare nelle band che creavamo, ma volevamo pure suonare.

Kathleen Hanna        
Kim Deal
Kim Gordon

Sicuramente nella mia vita hanno avuto molto peso le tre K altro che le tre J [con tutto il rispetto per Janis che mi ha fatto da colonna sonora alcolica per una vita intera].

Devo dirvi qualcosa dei Pixies?Non dovrei, nel caso vi foste dimenticate di metterli in bacheca i must sono almeno Surfer Rosa e Doolittle, e non aggiungo altro [se ci mettete pure come on pilgrim primo ep, meglio].

Ok, i pixies si sciolgono, o come fa molto figo dire adesso si prendono una lunga pausa, Frank Black/Francis Black cantante principale e chitarra, nonchè autore dispotico di buona parte dei pezzi alla fine non è mai riuscito davvero a convivere musicalmente e creativamente con Kim [basso, voce] che in realtà è quella che ne usciva più sacrificata nella band.

i pezzi proposti da lei fondamentalmente non venivano presi in considerazione dalla band e da Francis in particolare che firmava praticamente tutto quello che suonavano, e visto che l’unica volta che accadde con la canzone GIGANTIC, ne viene fuori un pezzone fantastico, le cose non erano proprio perfette.
Già un pò di tempo prima del loro scioglimento, mentre era in tour con i Pixiesinsieme alle Throwing Muses, Kim comincia a progettare qualcosa di diverso con una delle Muses (Tanya Donnely) THE BREEDERS appunto[che era il nome che usavano kim e sua sorella gemella Kelley quando stavano al college].

Il debutto con l’album "Pod" è interessante [con il batterista degli Slint e Josephine Wiggs al basso], curioso che le due per un problema contrattuale non possono essere co-autrici di uno stesso pezzo [!!!]per cui decidono di mettere nel primo i pezzi della Deal e poi incidere quelli della Donnely nel secondo.
Non succederà mai perchè nel secondo, prorompente album delle Breeders Tanya non ci sarà, sostituita dalla copia tossica di Kim (la gemella Kelley].

Last Splash (1993) è soprattutto il singolo "cannonball" è una bomba [e il video lo girano Spike Jonze e Kim Gordon, yes proprio lei]

Poi viene che la Kelley ci da troppo dentro con la droga [l’anno dopo viene arrestata e costretta ad un centro riabilitativo] e la Kim non ce la fa a stare ferma e mette su the amps, l’unico disco che produce con questa band [the pacer] è bello e vale la pena.
Si arriva al 2002 e finalmente the Breeders sono di nuovo fuori con un album, non un granchè [title tk], ma che dà il via alla filosofia "ALLWAVE" che, lo so che vi sorprenderò, è il vero soggetto di questo lungo post.
A conclusione la band ora è composta da: Mando Lopez al basso e Jose Medeles alla batteria , Kelley e Kim sono di nuovo alle chitarre [un pò ingrassate e invecchiate, mi pare di notare dalle foto], ma il nuovo Mountain Battles è bello e divertente.

Ora la filosofia ALLwave:
avete presente più o meno la filosofia del movimento Dogma ’95, riassumibile in niente trucchi niente inganni?
ecco una cosa del genere applicata alla musica è appunto al filosofia Allwave, niente digitale, niente computer, niente tecnologia a pulire, ripulire o falsificare.
analogico a palla.
solo analogico con levette da regolare, tirare su o giù a seconda dei gusti e dei casi, e se dimentichi il livello cazzi tuoi.

Ovvero più precisamente:

Registrare un disco secondo la filosofia allwave significa usare solo strumenti analogici in tutto: registrazione, missaggio, produzione, post-produzione e masterizzazione [si anche la materizzazione su vinile è stat fatta con una tecnica solo analogica].
nessuna fase deve utilizzare strumenti digitali , computer o altro che in qualche modo possano falsificare o modificare quello che l’artista ha effettivamente suonato.

Registrare allwave significa che non si usa nemmeno l’accordatore. Chiaro il concetto?

il logo che vedete sotto è stato commissionato da Kim per lanciare questo movimento, e sono sicura che molti dischi usciranno nei prossimi anni con questo marchio a certificarne la filosofia.


e’ una cosa impegnativa, e le implicazioni sono interessanti: non è solo un fatto musicale è anche un fatto politico, e in questo momento penso che ci vorrebbero un sacco di gruppi allwave in tutti i campi. 

Sarebbe stimolante pensare come impostare su queste idee altre cose, tipo ad esempio mettere su un festival AllWave?