I can feel it ovvero AllWave philosophy
Posted: Giugno 13th, 2008 | Author: donasonica | Filed under: cool stuff | Commenti disabilitati su I can feel it ovvero AllWave philosophy
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mi sveglio e in mente ho
01 – The Breeders – Overglazed.mp3
The Breeders sono una di quelle band di appoggio, nata un pò per caso che poi cominciano a vivere di vita propria.
antefatto:
durante gli anni ’90 tra le band più importanti si annoverano indiscutibilmente i Pixies, per la loro musica, per la loro immagine e per kim deal (sorry frank!).
kim deal era la bassista dei pixies e in generale una delle bassiste che più ha influenzato noi donne nate nei 70, che non volevamo solo cantare nelle band che creavamo, ma volevamo pure suonare.
Kathleen Hanna
Kim Deal
Kim Gordon
Sicuramente nella mia vita hanno avuto molto peso le tre K altro che le tre J [con tutto il rispetto per Janis che mi ha fatto da colonna sonora alcolica per una vita intera].
Devo dirvi qualcosa dei Pixies?Non dovrei, nel caso vi foste dimenticate di metterli in bacheca i must sono almeno Surfer Rosa e Doolittle, e non aggiungo altro [se ci mettete pure come on pilgrim primo ep, meglio].
Ok, i pixies si sciolgono, o come fa molto figo dire adesso si prendono una lunga pausa, Frank Black/Francis Black cantante principale e chitarra, nonchè autore dispotico di buona parte dei pezzi alla fine non è mai riuscito davvero a convivere musicalmente e creativamente con Kim [basso, voce] che in realtà è quella che ne usciva più sacrificata nella band.
i pezzi proposti da lei fondamentalmente non venivano presi in considerazione dalla band e da Francis in particolare che firmava praticamente tutto quello che suonavano, e visto che l’unica volta che accadde con la canzone GIGANTIC, ne viene fuori un pezzone fantastico, le cose non erano proprio perfette.
Già un pò di tempo prima del loro scioglimento, mentre era in tour con i Pixiesinsieme alle Throwing Muses, Kim comincia a progettare qualcosa di diverso con una delle Muses (Tanya Donnely) THE BREEDERS appunto[che era il nome che usavano kim e sua sorella gemella Kelley quando stavano al college].
Il debutto con l’album "Pod" è interessante [con il batterista degli Slint e Josephine Wiggs al basso], curioso che le due per un problema contrattuale non possono essere co-autrici di uno stesso pezzo [!!!]per cui decidono di mettere nel primo i pezzi della Deal e poi incidere quelli della Donnely nel secondo.
Non succederà mai perchè nel secondo, prorompente album delle Breeders Tanya non ci sarà, sostituita dalla copia tossica di Kim (la gemella Kelley].
Last Splash (1993) è soprattutto il singolo "cannonball" è una bomba [e il video lo girano Spike Jonze e Kim Gordon, yes proprio lei]
Poi viene che la Kelley ci da troppo dentro con la droga [l’anno dopo viene arrestata e costretta ad un centro riabilitativo] e la Kim non ce la fa a stare ferma e mette su the amps, l’unico disco che produce con questa band [the pacer] è bello e vale la pena.
Si arriva al 2002 e finalmente the Breeders sono di nuovo fuori con un album, non un granchè [title tk], ma che dà il via alla filosofia "ALLWAVE" che, lo so che vi sorprenderò, è il vero soggetto di questo lungo post.
A conclusione la band ora è composta da: Mando Lopez al basso e Jose Medeles alla batteria , Kelley e Kim sono di nuovo alle chitarre [un pò ingrassate e invecchiate, mi pare di notare dalle foto], ma il nuovo Mountain Battles è bello e divertente.
Ora la filosofia ALLwave:
avete presente più o meno la filosofia del movimento Dogma ’95, riassumibile in niente trucchi niente inganni?
ecco una cosa del genere applicata alla musica è appunto al filosofia Allwave, niente digitale, niente computer, niente tecnologia a pulire, ripulire o falsificare.
analogico a palla.
solo analogico con levette da regolare, tirare su o giù a seconda dei gusti e dei casi, e se dimentichi il livello cazzi tuoi.
Ovvero più precisamente:
Registrare un disco secondo la filosofia allwave significa usare solo strumenti analogici in tutto: registrazione, missaggio, produzione, post-produzione e masterizzazione [si anche la materizzazione su vinile è stat fatta con una tecnica solo analogica].
nessuna fase deve utilizzare strumenti digitali , computer o altro che in qualche modo possano falsificare o modificare quello che l’artista ha effettivamente suonato.
Registrare allwave significa che non si usa nemmeno l’accordatore. Chiaro il concetto?
il logo che vedete sotto è stato commissionato da Kim per lanciare questo movimento, e sono sicura che molti dischi usciranno nei prossimi anni con questo marchio a certificarne la filosofia.
e’ una cosa impegnativa, e le implicazioni sono interessanti: non è solo un fatto musicale è anche un fatto politico, e in questo momento penso che ci vorrebbero un sacco di gruppi allwave in tutti i campi.
Sarebbe stimolante pensare come impostare su queste idee altre cose, tipo ad esempio mettere su un festival AllWave?